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Andrea Maria Gaus

E-mail: andrea.gaus@alice.it

Viaggio sotto la Pioggia

Sono in macchina. Sola.

Un guscio di metallo

tra me ed il mondo.

 

Immagini nitidi

passano come fotogrammi infiniti

tra parabrezza e finestrino:

l'anziano intento a leggere un manifesto variopinto

incollato su assi di legno screpolato,

l'uomo dal passo insicuro appoggiato al bastone

come se  fosse suo amico migliore,

la donna al passeggio con la sua ombra,

alle spalle un bimbo, che rincorre il suo profumo.

 

Panni stessi al vento.

Foglie danzanti.

Sabbia che si innalza in raffiche

sospesa in aria, per qualche respiro,

come un manto trasparente tra cielo ed asfalto.

 

E proprio davanti a me

qualche raggio di sole dorato

fende le nuvole grigie,

gravide di tempesta,

mentre poggiano i ventri pesanti sulle colline,

accendendo i colori,

illuminando i volti,

stagliando nitidamente ogni sagoma

con la magnificenza assoluta

di un proiettore da palcoscenico

all'ultimo atto.

 

Cade la prima goccia

seguita immediatamente

da mille sorelle....

Scorrono sul vetro

come file di perle argentate

riflettendo ancora immagini.

Immagini pregni di Vita

sublimate dall'effetto surreale

di una natura selvaggia

che fonde Elementi e Creature

in un unico Canto.

 

Quel Canto mi rapisce...

Mentre l''Anima spiega le Ali

Al vento

Alla tempesta

Alla Vita.

Alla Consapevolezza

che ogni bellezza,

ogni felicità

è nascosta proprio lì

tra le cose piccole,

sublimata dalla unicità dell' Attimo fuggente.

 

Son convinta che quando arriverà il momento

di restituire questo corpo

saranno proprio quei frangenti di secondo

che mi passeranno davanti al Cuore,

come ultimo Addio,

come Inno assoluto alla Vita.

 

Sarà l'immagine d'un panno al vento,

di un bambino che corre,

di un sorriso su un volto anziano,

d'un raggio di sole che trasforma granelli di polvere in miriadi di dorate stelle danzanti,

 

Il ricordo d'una stretta di mano,

di suoni di risa e di stoviglie,

del latrato di un cane.

Sarà il ricordo del odor di pane appena sfornato,

di una lacrima,

del cielo stellato in una notte d'estate,

del profumo di una persona amata.

il fotogramma di una foglia al vento,

 

Son i momenti fugaci in cui

mi prende la voglia grandissima

di vivere questa Vita,

in ogni suo momento,

come se fosse l'unico

regalatomi dalla Sorte.

Mi prende una voglia di assaporarla

fino in fondo,

con passione e profondità,

dignità e compassione,

amore e gratitudine.

 

Penso ciò e continuo a viaggiare,

nel mio guscio di metallo,

nella mia mente.

Osservando.

Respirando.

Riflettendo sull'unicità di ogni immagine.

Di ogni momento.

Della mia stessa esistenza.

 

Oggi sono qui

sentendo pulsare nelle mie vene forte Sangue e Vita.

Sentendoli pulsare nelle persone che mi circondano,

che corrono,

che si riparano.

Che chiudono le loro finestre

e i loro Cuori al Vento e la Pioggia,

ignari che la Vita si rispecchia in ogni goccia,

come si rispecchia nel sorriso,

e nel pianto.

 

Ignari che domani loro ed io saremo Terra su cui cadrà la Pioggia,

Terra sulla quale qualcuno viaggerà, camminerà, costruirà.

Su cui qualcuno pianterà del grano.

 

Viviamo veloci, ignorando spesso quanto breve è il nostro passaggio.

 

Ma non mi rattrista.

Non credo che ci sia Morte

per l'Essere che china in Reverenza la testa,

consapevole del fatto, che il Pane tra le sue mani

è cresciuto su Terra che a sua volta

un giorno lontano respirava,

vibrava,

cresceva inondata da Vita e Sole.

 

Non siamo che anelli di una catena infinita

che congiunge il primo microorganismo vivente

che galleggiava nel oceano vergine

alla polvere di stella che un giorno saremo.

 

...E qui si chiude il cerchio.

Saremmo ciò che eravamo già.

Miriadi di anni fa....

 

La mia mente si ribella

stretta tra pareti di metallo, al pensiero,

chiedendosi dove era, dove domani sarà.

Mentre lo spirito sospira,

ricordandosi di aver viaggiato

attraversando innumerevoli galassie,

in cerca di spazi ed esistenze...

 

Rivvolgo la mia Domanda all'ultimo,

Cullando la mente con parole di pioggia,

"Dimmi", gli dico, "Dimmi ti prego."

"Cosa è più prezioso?"

Il Viaggio

O la Meta?